Disegno da quando ero piccola.
Sinceramente non saprei dirvi se io lo facessi meglio ai tempi oppure ora.
Disegnavo chiunque avessi di fronte, senza mai risparmiarmi nasi enormi, denti sporgenti e bocche storte.
Sinceramente non saprei dirvi se io lo facessi meglio ai tempi oppure ora.
Disegnavo chiunque avessi di fronte, senza mai risparmiarmi nasi enormi, denti sporgenti e bocche storte.
Mi divertivo a tagliare carte e cartoncini, foglie e rami secchi, ad incollare fili e bottoni e a ricoprire tutto con strati di colla.
La cantina di nonna era la mia dispensa preferita.
Recuperavo senza ritegno oggetti vecchi ed inutilizzati, per poi assemblarli tra di loro e ritrovarmi tra le mani immerse nel Vinavil qualcosa di nuovo da mostrare a chiunque incontrassi.
La cantina di nonna era la mia dispensa preferita.
Recuperavo senza ritegno oggetti vecchi ed inutilizzati, per poi assemblarli tra di loro e ritrovarmi tra le mani immerse nel Vinavil qualcosa di nuovo da mostrare a chiunque incontrassi.
Quando tutto questo non mi bastava rubavo perfino i tessuti di mia mamma per poi cucire vestiti e borse per me stessa o per i miei giocattoli.
Da piccola non mi domandavo perché facessi questo per ore, semplicemente mi piaceva farlo.
Ora spreco molto più tempo a pormi domande inutili; ogni tanto, però, mi capita di trovare pensieri casuali simili a risposte.
Per il resto, mi dedico all'illustrazione di libri per l'infanzia.
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